Dati a confronto per l’italiano in Svizzera

Il Comitato del Forum per l’italiano in Svizzera ha conferito all’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana (OLSI) e al Dipartimento formazione e apprendimento (SUPSI-DFA) il mandato d’individuare degli indicatori che permettano di verificare se e in quale misura l’obiettivo del Forum, ovvero «la corretta collocazione entro il 2020 dell’italiano nel quadro del plurilinguismo costituzionale della Svizzera» sia stato o meno conseguito. La decisione del Comitato fa seguito all’esame delle diverse offerte pervenute entro fine febbraio 2019 e tiene conto del preavviso di un’apposita commissione di valutazione.

L’offerta presentata da OLSI/SUPSI-DFA abbina due elevate competenze: da un lato una solida esperienza in ambito linguistico e, dall’altra, un’adeguata competenza nell’elaborazione degli indicatori. Si tratta di due approcci complementari che offrono la garanzia di un lavoro accurato e rispondente alle richieste prospettate dal Forum. Tre le aree tematiche che saranno oggetto di approfondimento (italiano lingua ufficiale, italiano e insegnamento, italiano e cultura italiana). L’analisi da parte dei due istituti designati, che prevede pure una collaborazione con il Cantone dei Grigioni, prenderà avvio nei prossimi mesi e il rapporto finale di ricerca sarà consegnato nel settembre del 2020. Sulla base degli indicatori individuati, sarà quindi possibile mettere a confronto la situazione del 2012 (anno di fondazione del Forum) con quella attuale, come pure delineare degli scenari per il futuro dell’italiano in Svizzera.

Altre due associazioni si aggiungono al Forum

Con la presenza dell’ACLI (Associazioni cristiane di lavoratori italiani/internazionali) e dell’Associazione Liceo Vermigli di Zurigo salgono a 38 le organizzazioni che fanno parte del Forum per l’italiano in Svizzera. La decisione di adesione è stata approvata dal Comitato del Forum riunito a Lucerna lo scorso 15 marzo. La procedura di adesione si concluderà con la ratifica da parte dell’Assemblea il prossimo 30 novembre a Losanna.

I circoli ACLI in Svizzera sono complessivamente 35 e i soci aderenti ca. 4000 . Fra le numerose attività promosse vi è pure la promozione della lingua e cultura italiana nel nostro Paese. E’ pure pubblicato il bimestrale “Il dialogo” distribuito a soci, enti e organizzazioni in Svizzera e all’estero.

L’Associazione Liceo Vermigli è l’ente gestore dell’ istituto formativo con sede a Zurigo . Il Liceo fa parte del “Polo Scolastico italiano“ di Zurigo che accoglie anche allievi/e di scuola dell’infanzia, scuola elementare e scuola media. Fatta astrazione del Cantone dei Grigioni, nella Svizzera tedesca il “Polo scolastico” è una delle offerte formative in lingua italiana e bilingue per coloro che desiderano seguire i corsi in queste lingue. Gli studenti appartengono all’ultima emigrazione italiana in Svizzera, alle precedenti, ma anche a coloro che desiderano avvicinarsi alla lingua italiana .

Dopo la ratifica che interverrà il prossimo 30 novembre a Losanna, queste due nuove associazioni completeranno l’elenco delle organizzazioni che compongono il Forum pubblicato nella pagina Organizzazioni associate.

Insegnamento dell’italiano: la risposta della CDPE

Come si ricorderà il Forum per l’italiano in Svizzera si era rivolto alla Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione nel settembre 2018 per denunciare un’inadeguata offerta facoltativa dell’italiano nelle scuole degli altri cantoni e la mancata organizzazione dell’abilitazione per l’italiano in alcune alte scuole pedagogiche.

Con lettera del 24 gennaio 2019 indirizzata al presidente Manuele Bertoli e a Diego Erba, coordinatore del Forum, la CDPE prende ora posizione in merito dopo averne discusso in una recente seduta di Comitato.

Nello scritto si precisa dapprima che “ la CDPE dà molta importanza all’insegnamento delle lingue nazionali e sostiene l’insegnamento di una terza lingua nazionale, in particolare a livello secondario I “.

Rilevato come il concordato HarmoS preveda all’art. 4 cpv. 2, che un’offerta appropriata d’insegnamento facoltativo di una terza lingua nazionale sia proposta durante le scuole dell’obbligo, la CDPE esaminerà questo tema e lo approfondirà nell’ambito del secondo bilancio sull’armonizzazione delle scuole dell’obbligo in Svizzera. Il bilancio 2019 della CDPE si riferirà all’armonizzazione degli elementi mirati dall’art. 62 cpv. 4 della Costituzione nel settore delle scuole dell’obbligo e sarà dunque “ completato da un esame concernente la messa in atto dell’art. 4 cpv. 2 del concordato HarmoS”.

In base all’esito di questo bilancio – prosegue la lettera firmata dalla Segretaria generale della Conferenza Susanne Hardmeier – “ la CDPE potrà stabilire se l’offerta d’italiano è appropriata e, nel caso, intraprendere delle riflessioni più approfondite sulla promozione dell’italiano nelle scuole dell’obbligo”.

Per quanto concerne invece l’abilitazione si osserva che il compito di garantire anche la presenza delle discipline scolastiche facoltative nei cicli di formazione delle alte scuole pedagogiche esula dalle competenze della CDPE.

Il posto dell’italiano in Svizzera

E’ ora disponibile il resoconto della giornata di studio organizzata a Zurigo dal Comites di Zurigo il 1 dicembre 2018 dal titolo “Il posto dell’italiano in Svizzera. Il valore identitario della lingua italiana in Svizzera”. La manifestazione ha suscitato molto interesse fra il folto pubblico intervenuto. Particolarmente apprezzate le diverse relazioni presentate che hanno contribuito a dare una visione completa e allargata della presenza della lingua italiana in Svizzera. Qui di seguito il resoconto di questa bella giornata di studio.

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