“Serve più italiano in Svizzera”, ticinonews

È quanto è emerso nel corso della quinta Conferenza sulla protezione e la promozione delle minoranze nazionali in Svizzera. Altro tema affrontato quello della maggiore protezione dello stile di vita nomade degli Jenisch e dei Sinti.

L’italiano e il romancio devono essere più presenti nella quotidianità in Svizzera. È uno dei temi centrali della quinta Conferenza sulla protezione e la promozione delle minoranze nazionali in Svizzera, aperta oggi a Berna dalla consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider. Oltre alla promozione di queste due lingue nella vita economica e sociale, vengono affrontati temi quale una maggiore protezione dello stile di vita nomade degli Jenisch e dei Sinti – attraverso l’aumento delle aree di sosta – e una migliore prevenzione del razzismo, dell’antisemitismo e dell’antiziganismo nell’ambito dell’educazione, con particolare attenzione alla situazione delle minoranze nazionali.

“Tutelare i diritti delle minoranze”

Baume-Schneider, nel suo discorso d’apertura, ha sottolineato l’importanza della protezione delle minoranze in una società democratica. Ha quindi messo in evidenza la necessità di tutelare i diritti di queste minoranze e di combattere le discriminazioni per poter trarre vantaggio da tutto il potenziale creativo ed economico delle diversità linguistiche, etniche, culturali e religiose. Tra le minoranze nazionali in Svizzera vengono riconosciute quelle linguistiche, la comunità ebraica e le comunità Jenish, Sinti e Manouche, sia sedentarie che nomadi.