Si conclude il ciclo di conferenza Itali(Ch)a 2023-2024

Il 21 marzo 2024 si è concluso il ciclo di conferenze online Itali(CH)a 2023-2024, organizzato da Elena Moro (Università di Zurigo), Filippo Pecorari (Università di Basilea) e Sara Pesce (Università di Zurigo) per conto del Forum per l’italiano in Svizzera. L’iniziativa ha avuto l’obiettivo di dare voce ai tanti ricercatori e alle tante ricercatrici (oltre 150) che operano presso le Cattedre di Italianistica in Svizzera e che fanno parte del cosiddetto “corpo intermedio” (dottorande/i, postdoc, ricercatrici/tori associate/i ecc.). Itali(CH)a 2023-2024 ha fatto seguito a un primo ciclo di conferenze Itali(CH)a organizzato tra il 2021 e il 2022, con interventi di professori e professoresse titolari di cattedra.

L’iniziativa ha visto la partecipazione attiva di 24 ricercatrici e ricercatori, equamente suddivisi tra Letteratura e Linguistica italiana. Nel corso di un anno solare, da aprile 2023 a marzo 2024, si sono tenuti 12 incontri a cadenza mensile: ciascun incontro è stato costituito da una relazione di Letteratura e da una relazione di Linguistica, con ampio spazio per la discussione collettiva e il confronto interdisciplinare.

Il bilancio finale dell’iniziativa, a parere di chi l’ha organizzata, è decisamente positivo. È anzitutto un buon segno che abbiano risposto all’appello tutte le otto università svizzere in cui si studia Italianistica: Basilea, Berna, Friburgo, Ginevra, Losanna, San Gallo, Svizzera italiana, Zurigo. Il pubblico, costituito principalmente da esponenti del corpo intermedio, ha partecipato in buon numero agli appuntamenti.

Le conferenze, nel loro complesso, hanno disegnato un quadro articolato ed estremamente vitale delle tante linee di ricerca dell’Italianistica svizzera. Dalla narratologia alla linguistica del testo, dalla filologia d’autore alla sociolinguistica, dalla storia della letteratura alla dialettologia: queste e altre prospettive di studio hanno trovato rappresentanza nelle relazioni tenute per Itali(CH)a. L’iniziativa, anche in virtù del suo carattere agile e virtuale, ha costituito un’utile piattaforma di conoscenza reciproca e di scambio scientifico tra studiose e studiosi che non sempre hanno occasione di incontrarsi dal vivo in circostanze più formali.

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